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di Giuseppe Felici rossointoccabile[at]virgilio[punto]it

 

Preludio

 

Capitolo 1

 

Primo sangue

 

illustrazione di the Kaz

 

Bisogna prendere speciali precauzioni contro la malattia dello scrivere, perché è un male pericoloso e contagioso.

Pietro Abelardo

 

Terra, una caverna non meglio precisata.

Il piccolo umano vestito di verde si alza dal suo seggio di pietra. Indugia un attimo, al pensiero dei gravosi compiti che lo attendono, poi si incammina lungo il corridoio, quasi appoggiandosi alla staffa che regge in mano.

 

Terra, Base dell’Enclave

Un uomo alto, biondo, con la pelle dorata, completamente nudo, si aggira tra le macerie di un edificio vuoto. Sta cercando tracce, indizi.

Si ferma. Nel punto in cui un tempo si trovava una porta di transito sopravvive un tracciato energetico. Come un faro per i suoi sensi.

Concentrandosi un attimo materializza una tuta nera e rossa, il mantello chiuso da una spilla dorata, come la cintura e i bracciali.

Esce dal locale e segue in volo la scia energetica, chiara traccia dei suoi indegni creatori.

 

Terra, Genosha

Nel paese distrutto da una guerra dopo l’altra scende un ombra dorata. Passa inosservato attraverso sistemi di sicurezza complessi come pochi altri sul pianeta. Si dirige con decisione verso la sua preda. Macerie sulle montagne, resti di chissà quale scontro. Lo analizza con cura, trova ancora una volta il tracciato e ricomincia a seguirlo. Ennesimo passo in una caccia che dura ormai da giorni.

Si allontana in volo, deciso, ormai, in un piano, ai suoi occhi, infallibile.

 

Terra, Deserto del Gobi

L’uomo dorato materializza il suo costume. Slip e pettorale rossi, stivali, cintura e bracciali dorati, un mantello rosso e giallo. Scende verso una piccola altura, sulla quale non si nota nessun tipo di presenza umana. Si avvicina ad un pendio dolce e atterra. Inizia ad avanzare nascondendosi dietro le rocce. Allunga la mano e la ritira stringendo il volto di un uomo in armatura. Una mano a soffocarne l’urlo, con l’altra lo tocca alla base del collo. L’uomo sviene prima di potersi accorgere di nulla.

Adam Warlock sparisce dentro il campo di occultamento. Si avvicina all’ingresso ora incustodito tenendosi naturalmente al di fuori del raggio della sorveglianza elettronica.

Forza la serratura elettronica con una certa facilità ed entra. Gli allarmi, non certo complessi come quelli di Genosha, non costituiscono un problema.

Si aggira nei corridoi poco frequentati non visto dalle guardie armate. Per i più è una corrente d’aria, neppure un’ombra. E per i migliori, un rumore e un mal di testa al risveglio.

- Fossero tutti così i miei nemici. – Pensa.

 

Terra, Base dell’Enclave

La sala è affollata di tecnici.

Quasi pronti a smantellare la base, sono rimasti indietro solo loro e pochi soldati. Morlak è morto, Shinski perso chissà dove,[1] il vertice dell’Enclave, diventato oramai paranoico, li costringe a spostarsi ancora. Questa volta senza motivo apparente. Improvvisamente entra un imponente figura dorata. I più vecchi, i pochi sopravvissuti all’enorme serie di sconfitte, tremano riconoscendo il più grande dei loro successi e il più terribile dei loro incubi. I pochi sopravvissuti al suo primo giudizio[2] sanno che la loro ora è arrivata. Lui si muove, sembra un uragano. Quando più tardi si sveglieranno nel deserto con poche scorte di acqua e cibo e una radio penseranno di essersi sbagliati. Hanno incontrato un sosia, un’imitazione più pietosa. In realtà, non costituendo alcun pericolo, la loro eliminazione non è necessaria.

 

All’interno Warlock sta riprogrammando le macchine, un piccolo tocco della Gemma dell’Anima è stato sufficiente a raccogliere tutte le conoscenze necessarie.

Più difficile controllare il famelico vampiro in modo che prendesse solo il necessario, solo poche informazioni e non un’essenza.

Inserite le ultime righe di codice attiva le macchine, l’intera stanza, con tutto il suo contenuto, l’edificio intero, viene risucchiato nel vortice di trasferimento.

 

Luna, zona blu

Il vortice non si è ancora assestato che Warlock è già in movimento. Le macchine dell’Enclave si inseriscono alla perfezione nelle sale che erano state previste per loro. Drax sposta le macchine pesanti con estrema facilità. Gamora e Dragoluna le sconnettono e le riconnettono nei posti loro assegnati.

Stanno costruendo la loro nuova casa, un pezzo di essa, per lo meno.

I lavori procedono con velocità impressionante. Le macchine vengono spostate dalla grande caverna appena sotto la superficie ai piani inferiori del pozzo, enorme torre rovesciata, scelto come base.

Non appena trasferiti il nucleo energetico e i 2 laboratori primari, Warlock e Gamora si mettono al lavoro sulla raffazzonata teoria di robot danneggiati ammassati in stanze e stanze del complesso. Tonnellate di rottami ferrosi, al limite della riparabilità, saccheggiati sui più remoti campi di battaglia terrestri e abilmente smontati per rilevare qualunque sistema di rintracciamento.

Riprogrammare i cervelli, nella maggior parte dei casi estremamente elementari è un lavoro noioso ma in ultima analisi non eccessivamente difficile.

Problema più serio l’assemblaggio dei corpi.

Gran parte di quelle macchine hanno una struttura umanoide, tipica dei robot da combattimento e servizio, funzioni nelle quali il fattore psicologico è importante.

Per i loro scopi quella non è la forma migliore.

La possibilità di combinazione tra i vari modelli non è oltretutto infinita, spesso le tecnologie sono incompatibili.

Le armi, smontate e messe al sicuro potranno servire nei casi d’emergenza. Per la stessa attenzione per la sicurezza anche i sistemi di autoriparazione vengono limitati e riprogrammati.

Ad un certo punto un puzzo di sigaro scadente e piedi sudati.

- Fu in una tetra notte di novembre che vidi il compimento delle mie fatiche. Con un'ansia simile all'angoscia radunai gli strumenti con i quali avrei trasmesso la scintilla della vita alla cosa inanimata che giaceva ai miei piedi. Era già l'una del mattino; la pioggia batteva lugubre contro i vetri, la candela era quasi consumata quando, tra i bagliori della luce morente, la mia creatura aprì gli occhi, opachi e giallastri, trasse un respiro faticoso e un moto convulso ne agitò le membra.[3]

Gamora osservò - Attento Pip, a volte il tuo gusto per la battuta facile ti fa dimenticare la caratterizzazione del personaggio.

- Rischio che corri anche tu, mia cara. Che credibilità ha la spietata assassina, se riconosce le citazioni colte.

- Basta giocare, ci attende ancora molto lavoro.

- Si, mio re.

Una volta costruiti i primi assemblatori il lavoro inizia a procedere più spedito. Il numero dei robot comincia a crescere in maniera esponenziale. Warlock esce fuori. Lo sguardo ad un grattacielo terrestre. Terribile tentazione quella costruzione così anacronistica che contiene tecnologie ben più sviluppate di quelle al momento disponibili sulla Terra.

Ma l’attenzione di Richards in questo frangente è tutt’altro che desiderabile, soprattutto viste le recenti vicende.

Per il momento è necessario accontentarsi dei resti della recente guerra,[4] meno soddisfacenti, è vero, ma meno rischiosi.

Rientra per controllare l’andamento dei lavori. Già i primi robot costruttori stanno lavorando all’assemblaggio della base.

È giunto il momento di un altro, importante, confronto.

 

Terra, Boston, un attico del centro.

L’uomo col vestito verde e viola stacca per un attimo lo sguardo dai molti monitor davanti ai suoi occhi. Una leggera perturbazione nei suoi strumenti, forse un movimento sulla superficie? Se si, chi si è mosso è estremamente bravo a nascondersi, gli strumenti non registrano più nulla.

 

Luna, Base SHIELD

Nell’ampia stanza l’unico rumore è il lieve ronzio dei macchinari e il gorgoglio delle bolle gassose che attraversano il liquido nel recipiente a centro della stanza.

La creatura dietro il cristallo, immobile come se fosse una parte, seppur importante, del macchinario.

Improvvisamente le bolle aumentano di numero e dimensioni, unico cambiamento percettibile prima che una voce calda e meccanica insieme rompa il silenzio. – Se le inefficienti guardie umane di questo complesso avessero realmente lo scopo di proteggermi la possibilità della mia esistenza sarebbe seriamente compromessa.

- Se minare la tua esistenza fosse tra i miei scopi, oggi, sarebbe ben più difficile anche per te individuarmi, sono qui per parlare.

- Arrogante come sempre, oh essere supremo. Detentore del potere per una notte.

- Noto del mal riuscito sarcasmo nelle tue parole, segno che non sai di che potere stai parlando. Non sono il Campione della Morte, da rimanere indifferente all’immane distruzione che mantenerlo avrebbe causato[5]. Vi sono scontri che provocano danni oltre l’immaginabile e ferite alla realtà che anche l’onnipotenza non può sanare. Questo significa controllare un potere oltre il tempo e lo spazio e questo significa rinunciarvi a patto che nessuno l’abbia più.

- Rimandiamo questa discussione, oh saggio, immagino tu non sia qui solo per filosofeggiare.

- Vero, del resto il tuo facile sarcasmo, dettato più che altro dall’ignoranza, non mi riguarda più di tanto, errore dei tuoi progettisti, casomai.

Sono qui perché mi serve un mezzo veloce per viaggiare nello spazio e le navi Kree sono veloci.

- Una nave, dorato salvatore? Vuoi anche un equipaggio? Il potere perduto deve averti reso più pazzo di quanto non eri già prima. Non sono più il capo supremo di una flotta invincibile ma un prigioniero[6] e non dispongo di navi.

E se anche ne avessi perché dovrei darne una a te e non eliminarti invece per la tua arrogante richiesta?

- Sopravvaluti il tuo potere, Intelligenza, se pensi che la tua natura artificiale ti metta al riparo dalla mia Gemma e dal suo potere. E senza di me dovresti accettare il dominio del Magus o del Guanto di Thanos.

Dovrai accontentarti di avermi in debito e di non vedermi svolazzare qui attorno per il momento.

Io in cambio mi impegno a restituirti la nave, se intatta, al mio ritorno.

 

Terra, Monte Wundagore

L’uomo, o ciò che è in questo momento,[7] alza lo sguardo dal suo interminabile lavoro, muove la testa avvolta dal casco color porpora, come a cercare qualcosa, una perturbazione, una sensazione, come di qualcosa o qualcuno di familiare… poi torna ad abbassare lo sguardo sui suoi complessi diagrammi.

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Capitolo 2

 copertina di Giuseppe Mainardi

Il prigioniero

 

Solo due cose sono infinite, l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima

A. Einstein

 

Limiti del sistema solare, nave kree

- Non avevamo bisogno di questa bagnarola. - Pip scrolla la testa - Ci siamo legati con un debito verso l’Intelligenza Kree per un inutile ammasso di rottami. Rottame per rottame i nostri robot potevano tirar fuori qualcosa da quelli della recente invasione.

I silenziosi motori della velocissima nave kree cambiano il tono del loro silenzio mentre curvano lo spazio tempo per iniziare un viaggio più veloce della luce.

- Ne avevamo bisogno, invece. Ci serve una nave kree. Inoltre la tecnologia degli invasori, per quanto non eccessivamente sofisticata non ci è familiare e la nostra ricerca è urgente

La zona, poi, sarà tutt’altro che salubre per un po’ e la nostra interferenza nei fatti che accadranno non potrà che essere deleteria.

Proprio come nella recente invasione ci siamo limitati ad azioni nell’ombra è meglio che ora ci leviamo di mezzo.

In terzo luogo non ci siamo presi un vincolo con l’Intelligenza Suprema per la nave, essa è solo il pretesto per il vincolo, che ci servirà per i nostri piani.

 

Galassia di Andromeda

Entrare nello spazio skrull con una nave kree, pur con un “radiofaro” che comunica identità ed intenzioni, è cosa pericolosa.

Ben di più da quando Galactus ha distrutto la capitale dell’impero e questo si è sfaldato[8].

Il perenne stato di guerra tra i piccoli e grandi stati che si sono andati formando rende l’insieme dei sistemi planetari dell’ex-impero una delle zone più pericolose dello spazio conosciuto.

L’identità degli occupanti, però, forse anche a causa delle varie e non più recenti “guerre” e “crociate”, o forse per semplice fortuna, è sufficiente a garantire un salvacondotto e un’udienza commerciale.

 

Pianeta skrull

La voce dello skrull è molto più fioca e incerta di quanto egli desidererebbe.

L’essere dorato che lo fronteggia dall’altro lato del tavolo di trattativa ha una presenza capace di intimorire il più intrepido dei guerrieri e lui è soltanto un capo-delegazione commerciale. Inoltre la sua fama travalica il credibile, quell’essere ha strappato, in una lotta di pura volontà, il guanto del potere assoluto al terribile Thanos[9]. La Gemma che sfoggia sulla fronte, col suo freddo bagliore ha il terribile potere di nutrirsi dell’anima dei suoi nemici. Certo, queste sono notizie che vengono dai servizi di informazione, ma come non crederci?

Veramente pessime premesse per una trattativa, ma è toccata a lui e l’onore esige che sia portata a termine vittoriosamente.

- Sarebbe così gentile da comunicarci quali augusti affari vi portano sul nostro modesto pianeta e in quale modo possiamo aiutarvi a portarli avanti con soddisfazione?

- Andiamo bene, - Dice il troll puzzolente che lo accompagna. – se questa serpe è così untuosa vuol dire che il tuo brutto muso lo intimorisce.

- Come ti permetti, piccola bestia puzzolente. – solo usando tutto il suo autocontrollo il negoziatore  riesce, e a malapena, ad impedirsi di urlarlo balzandogli alla gola e a nascondere i suoi pensieri.

Quello che lo irrita di quell’impudente affermazione è che corrisponde al vero, e questo è male, e il fatto che sia stato detto in apertura di una trattativa costringendolo a giocare di rimessa, e questo è più male ancora.

Abbandonerebbe volentieri quella stanza ma il suo signore non è tipo da affrontare la cosa col necessario distacco.

Seppur a malincuore, si decide a continuare.

Warlock - Taci sgorbio, oppure sii gentile col nostro ospite. Lo skrull gliene è fin troppo grato.

Forse la trattativa non è del tutto compromessa.

- Stiamo viaggiando per commerciare in tecnologia. Certe, specifiche tecnologie. Ciò che ci serve sono navi spaziali e tecnologie energetiche.

- Ci capisca, siamo un popolo in guerra per il quale ogni singola nave è estremamente preziosa.

Il troll si agita sulla sedia e sbuffa in maniera enormemente irritante. – Inoltre le tecnologie energetiche sono segreti di importanza militare. Ci è proibito di farne commercio.

Possiamo però offrirvi molte altre merci e tecnologie.

- Non ci posso credere, ci offre le perline colorate! – sbotta il troll.

- Ti ho già detto, mi pare, di finirla. – Warlock si rivolge a Pip con un tono di voce così freddo e minaccioso che lo skrull ringrazia gli dei di non essere lui il destinatario di quel richiamo.

- La tecnologia a cui siamo interessati – continua con voce di poco più calda – è quella del sistema di trasmissione energetica a distanza usata per il primo progetto Super Skrull[10].

Il negoziatore ha un brivido di paura al pensiero del potente nemico.

- Visti i pessimi risultati di quell’esperienza dubito sia rimasta qualche rilevanza militare a quelle macchine.

Lo skrull, al ricordo di quella sconfitta, subita quando ancora il grande Impero era Uno, cosa che accadrà ancora appena sconfitti i ribelli, prova un senso di frustrazione e rabbia.

Non va bene, non riesce a controllare le sue emozioni e questo lo fiacca psicologicamente proprio ora che si trova impelagato in questa trattativa così delicata.

- Ma, deve capire … - inizia a dire lo skrull.

* È ora. * una voce, delicata e dura al contempo, nella mente di Adam. L’uomo dalla pelle d’oro si alza lentamente e con un tono che avrebbe gelato il sangue nelle vene di un uomo lava dice – Qui non stiamo ottenendo nulla, esattamente come mi aspettavo. Verifica rapidamente se possiedono qualcos’altro che può interessarci ed andiamocene da qualche altra parte a sbrigare i nostri interessi.

Non perdere tempo con le perline colorate e non farti tentare da droghe e altre cose inutili.

* Bene * il negoziatore accenna un sorriso a questo pensiero

- A noi due allora. – Pip il troll mette i suoi piedi puzzolenti sul tavolo ed accende un altrettanto fetente sigaro.

* T’aggiusto io. * pensa lo skrull, nella speranza di salvare il salvabile di quella sfortunata trattativa.

Ma mentre si prepara a sfoderare tutta la sua proverbiale abilità squilla la suoneria del piccolo comunicatore portatile appoggiato sul tavolo.

Lo skrull risponde con aria visibilmente scocciata.

- Si? Ne siete certi? Ma è proprio necessario? Capisco! Certo! A qualunque costo? Certo! No, non credo.

Depone con studiata calma il comunicatore.

- Siamo attaccati – con calma, forse un po’ troppo studiata – Dovremo aspettare i festeggiamenti per la vittoria per continuare, sempre che si resti sufficientemente sobri.

- In bocca al lupo – dice Pip – ci vediamo alla festa. - E non accenna a muoversi, preferendo scaccolarsi visibilmente.

- Come? Non ci aiutate? Ma attaccheranno anche voi. -

- Perché mai? Noi non abbiamo più alcun interesse qui e la nostra nave emette un identificativo ben chiaro, oltre che un segnale ben chiaro di neutralità. Lei attaccherebbe il mio capo senza motivo? Io no. E non ho nessuna intenzione di suscitare la sua collera … - attacca una caccola verdognola, venata di sangue, enorme, sul piano del tavolo e ricomincia la sua accurata ispezione – … e lui mi ha detto di non fare nulla gratis. Quindi non mi resta che augurarvi buona fortuna. -

Lo skrull sta per replicare quando un pensiero gli attraversa rapidamente la mente.

* Cedi, ti hanno autorizzato. *

- Avrete le tecnologie che richiedete se ci aiutate col Super Skrull. -

- Bene, iniziate subito il trasferimento dei dati nei nostri computer. Risalgo per avvertire gli altri – e sparisce in uno sfrigolio violaceo.

 

Terra, Bruxelles

La figura massiccia solleva lo sguardo dagli strumenti, il suo corpo appesantito, avvolto in una comoda tuta, perché no, verde appare più agile di quanto si potrebbe presumere. Si sposta con calma e decisione. Una panoramica dall’alto della zona blu della Luna riempie metà della stanza, nella distanza i particolari si perdono ma alcune costruzioni anacronistiche staccano sullo sfondo.

- Fin troppo frequentata, ma non significa che sia necessariamente un male.

All’improvviso una distrazione. La stanza pian piano scompare, almeno dalla sua percezione. Apre gli occhi e si trova nella sua cella della Volta.

 

Nave kree

Pip - Hanno abboccato. -

Dragoluna - Me lo auguro, altrimenti mi pagherete il disgusto di manipolare una mente inferiore come questa. -

Gamora - I dati sono arrivati.-

Warlock, ora col suo tono di voce normale non molto più rassicurante dei precedenti. - Bene, continuiamo la pantomima, ricordate tutti il piano? -

Drax - Quale piano? -

Pip si passa una mano sul volto facendo una smorfia di disperazione. –Vieni – dice – ora ti spiego di nuovo. -

 

Esterno della nave kree

Warlock esce dalla nave.

Non appena fuori vede avvicinarsi a forte velocità un punto fiammeggiante.

- Appena in tempo – pensa.

Avvicinandosi, l’oggetto volante rivela una forma umanoide.

Il Super Skrull - Sapevamo che ti saresti alleato coi nostri nemici - lanciando una fiammata verso Warlock che la schiva senza difficoltà, avvicinandosi.

- … per questo ti abbiamo seguito quando sei incautamente passato vicino alla nostra postazione di confine. – e allunga un pugno di roccia fino a pochi millimetri dalla testa di Warlock. Fino alla testa, almeno nelle intenzioni, ma Adam, avvicinandosi, si sposta all’ultimo momento.

- Pensavi che il tuo scadente sistema di occultamento ti avrebbe nascosto dai nostri sensori? – continua avvolgendo, con le braccia e le gambe elastiche il vuoto dove stava Warlock fino ad un istante prima.

- Questa volta la tua arroganza ti ha giocato un brutto tiro e donato noi un bottino ben oltre le aspettative. – e sparisce, ricomparendo pochi istanti dopo alle spalle di Warlock. Super Skrull cala un terribile doppio pugno sulla schiena di Adam che schiva con facilità colpendolo in pieno volto con un potente calcio.

- Parli troppo. - dice, assestando un pugno dietro al calcio.

- Eravamo qui solo per commerciare… - un altro pugno - … e non avrebbero mollato senza il vostro intervento. – un terzo pugno, proprio in mezzo al naso e vola via per evitare la nova di reazione di Super Skrull.

- Dovrei crederti? – e si avventa a testa bassa contro Warlock che all’ultimo momento scarta per evitare l’enorme pugno invisibile che arriva da dietro ma urta, seppur di striscio il disco di forza che Super Skrull ha materializzato sulla sua traiettoria di volo. Il suo avversario approfitta di questo breve istante per acchiapparlo con le mani fiammeggianti attorno al collo. Warlock si libera abilmente da quella stretta mortale e colpisce il suo avversario con un calcio in pancia. Questi reagisce con una tempesta di lame invisibili che mancano, tutte, il bersaglio.

Non così il pugno di Warlock che centra Super Skrull tra le scapole, né il successivo colpo, una gomitata alla base della testa.

Né, se è per questo, il successivo calcio in faccia.

Warlock vola lontano così da evitare ancora una volta la nova.

- Vuoi uccidermi con l’originalità dei colpi? – schernisce.

- No – dice Super Skrull avvolgendo la testa di Warlock con una sfera di forza – ti stavo solo mettendo in posizione. -

Warlock strabuzza gli occhi e cerca di portare le mani alla gola.

Super Skrull gli si fa più vicino per colpirlo ulteriormente, mentre sta soffocando ma nell’istante in cui abbassa la guardia Warlock rialza lo sguardo e lo fissa con derisione. In rapida successione una massa verdastra sfreccia investendo Super Skrull in pieno, Warlock, con la testa ormai libera dall’inutile campo di forza, lo colpisce con una raffica energetica dalla Gemma e un attacco psichico interrompe per un istante tutte le sue sinapsi.

Il corpo incosciente del Super Skrull inizia a precipitare verso il terreno lontano. – Fesso – pensa Adam mentre si schianta al suolo.

Prima ancora che la polvere si posi sparisce in un bagliore violaceo.

Warlock e Drax rientrano nella nave che accelera immediatamente fin fuori dall’atmosfera e passa a curvatura.

 

Capitolo 3

 

Benvenuto alla macchina

 

I'm not trying to predict to future. I'm just trying to “prevent” it

Ray Bradbury

 

Spazio

La nave riemerge dal sub-spazio nei pressi del XVIII pianeta del sistema, il più esterno.

I sistemi di sicurezza iniziano a rumoreggiare follemente.

Ma la nave non rimane in quella posizione che il tempo di depositare un piccolo carico e riparte ancor prima di essere individuata dai sensori presenti sul pianeta.

 

Difese perimetrali

Forzando i suoi poteri di controllo energetico Warlock limita ogni emissione subatomica. Vola attraverso la fitta rete di satelliti in orbita attorno al pianeta a velocità ridottissima, così da bypassare i sensori di movimento. Sfiora un banco di rifiuti spaziali e si ferma. Con ferma accortezza modifica le orbite di parte dei satelliti più grandi, provocandone la caduta verso la superficie.

Le difese satellitari reagiscono prontamente, nel giro di pochi istanti tutti gli oggetti, per quanto piccoli vengono distrutti.

Passano alcune ore. Altri oggetti iniziano a cadere. I più piccoli, meno di 10 centimetri, vengono fatti passare e si bruciano nell’atmosfera, gli altri disintegrati.

Warlock ripete questa operazione varie volte, a distanza di 8/10 ore l’una dall’altra, il sistema di difesa, messo alla prova si riprogramma per far passare tutti gli oggetti che la sottile atmosfera del pianeta, composta da gas pesanti, è in grado di disintegrare, poco meno di 100 chili.

Warlock inizia a cadere sul pianeta.

 

Orbita di Hala

La nave Kree modificata per sembrare un mercantile segue la rotazione del pianeta in orbita geostazionaria.

Gamora e Dragoluna, sapientemente truccate, sono scese sul pianeta e camminano nei vicoli della capitale dell’ex impero Kree.

Camminano con sicurezza, come se conoscessero la strada o come chi ha una meta ben precisa.

Alzando lo sguardo vedono volare nel cielo un’imponente figura viola, con un costume rosso e blu e una cresta di capelli sulla testa. * Lilandra è sul pianeta, ciò richiede maggiori attenzioni e barriere mentali insormontabili.*

Gamora accenna un sorriso, tutt’altro che rassicurante.

Dopo poco arrivano davanti ad una porta che immediatamente si apre.

* Vieni avanti figliola. * La voce nella sua testa è calda e carezzevole. Dragoluna la conosce bene, anche se non ha mai, probabilmente, incontrato quell’individuo.

Ad accoglierle nell’ingresso due kree rosa che vestono degli ampi sai.

- Benvenuta, Eletta, e benvenuta anche alla tua compagna. Siete attese. -

Vengono accompagnate in una sala sotterranea. È abbondantemente illuminata, calda e umida.

Alcuni kree rosa con il saio stanno accudendo un vivaio di bassi alberelli.

- Non mi sarei mai aspettata di trovarli qui, non ad Hala. - dice Gamora

* Le voci sulla nostra dipartita sono a dir poco esagerate, oltre che diffuse ad arte. * La voce nella sua mente è dolce e decisa ad un tempo – Trasmetti ad ampio spettro, Eletta, o la tua compagna non potrà seguire la nostra conversazione.*

* Non sono più degna di quel titolo, la reazione al fatto di non essere stata scelta come Madonna Celestiale lo dimostra[11]. *

* Noi tutti commettiamo errori, la vera saggezza si ottiene nel rimediare ad essi. *

* Ma le conseguenze del rimediarvi mi spaventano. *

* Nondimeno è tuo dovere specifico. Sei sempre stata troppo certa delle tue possibilità ma stai crescendo, è tempo che tu assuma le tue responsabilità.

Ma veniamo alla ragione del nostro colloquio. *

- È nostra convinzione… - inizia Gamora * scusate, è nostra convinzione che voi, come noi, non riteniate l’attuale occupazione dello spazio kree[12] come una cosa positiva. non lo è neppure il ripristino del precedente sistema, né sotto il controllo dell’Intelligenza Suprema né sotto il controllo dell’elite militare azzurra.

Per questo è ipotizzabile che i nostri piani e i vostri possano trovare dei punti e degli ambiti di intervento comuni.

In pratica siamo qui per discutere di una possibile alleanza. *

* Discutere con i possibili alleati è sempre un’attività piacevole. * Trasmette il Cotati.

 

Superficie

A poco meno di 10 metri dalla superficie Warlock rallenta fin quasi a fermarsi. Immediatamente raggiunge il terreno sabbioso e si interra.

Dopo alcune ore inizia a muoversi sotto la superficie con la lentezza che gli permette il suo potere di manipolazione della materia.

Si ferma, non appena la zona viene scandita da sensori.

 

Monte Wundagore

L’uomo, o ciò che è, dal casco purpureo si muove verso un particolare strumento, un rintracciatore perfezionato anni prima, su un altro mondo, da poco ricostruito e regolato su una particolare traccia genetica, unica o quasi in questo cosmo. Lo attiva ed inizia una scansione ad ampio raggio.

Osserva con attenzione i risultati ed alza lo sguardo stupito dal monitor. Nulla. Per quanto impossibile non vi è traccia nel Sistema Solare. * Non impossibile * pensa.

 

Superficie

Finita la scansione Warlock torna a muoversi sotto la superficie. Pochi metri alla volta raggiunge le prime istallazioni.

Prova la resistenza delle pareti e si ritira. Droidi di pattuglia iniziano a sondare il perimetro. Warlock segue le tracce energetiche degli allarmi fino alla sorgente, una centralina isolata dal sistema principale.

Inizia a sondare le frequenze energetiche del sistema. Dopo quasi un giorno terrestre riesce ad interpretare i codici. Entra nel sistema riprogrammandolo con i soli poteri energetici. 10 ore dopo inizia a disgregare le pareti, lavoro lento.

 

Caverna, in un luogo imprecisato sotto la superficie terrestre.

L’uomo vestito di verde vaga per i corridoi del suo immenso dominio. Come spesso accade riesamina il suo passato per analizzare gli errori che hanno portato alle sue sconfitte.

In quest’ottica riemerge la necessità di riaffermare vecchi vincoli e stringere nuove alleanze.

Mentre queste riflessioni riempiono il suo cervello compila mentalmente una lista…

 

Pianeta arsenale, edificio principale

Disgregare il muro lasciando intatti tutti i componenti di trasmissione energetica, tubature e sensori si era rivelato più semplice del previsto, essendo l’edificio costituito essenzialmente di cemento. In effetti creare blindature in previsione di attacchi dallo spazio non sarebbe una cosa razionale. Questo permette a Warlock di muoversi più lentamente attraverso l’istallazione, ingannando con minor sforzo i sensori di movimento. Dodici ore dopo aver iniziato a disgregare le mura Warlock raggiunge gli hangar e le armerie.

Inizia a lavorare sulle testate dei missili, centinaia e centinaia stivati nell’armeria principale. Attivarle tutte manualmente richiede oltre sei ore. Altre sei sono necessarie per riprogrammare le coordinate di riferimento dei sistemi di difesa orbitali e dei missili terra-aria (o spazio). Più semplice infettare con un virus il sistema delle molte navi automatiche contenute negli hangar, essendo collegate alla rete centrale di computer. Mentre il virus riscrive i programmi operativi delle navi Warlock entra in una di esse e la sconnette dalla rete. Disinfesta il sistema dal virus e scollega il computer dell’autoguida.

 

Idaho

L’uomo in tuta mimetica corre attraverso il bosco, salta un albero morto e si inoltra nell’acqua del basso ruscello.

Acquattato dietro un grosso tronco si ferma un attimo a riprendere fiato, lontano, ma non abbastanza, un latrare di cani.

Si avvicina, si inizia a sentire anche uno sciacquio di passi in corsa nell’acqua.

Scatta, salta un altro tronco caduto e attraversa nuovamente il ruscello.

Uno, due colpi secchi. Troppo vicino schizzano in aria numerose schegge di legno, una lo colpisce alla guancia, poco più di un graffio, ma da un senso di vulnerabilità totale.

Si getta in un’ansa più profonda del fiumiciattolo. Questo zig zag nell’acqua gli sembra, in ultima analisi, così inutile.

Si sfila la giacca e la lancia nel fiume, dopo averla appesantita con poche pietre.

Ricomincia a correre nel bosco.

Le raffiche in lontananza gli suggeriscono che il suo stratagemma gli ha, per lo meno, permesso di guadagnare qualche istante.

Immagina i suoi nemici in camicia bruna, i fucili ancora fumanti, avvicinarsi ai brandelli della giacca, certi di aver più, ormai, solo il fastidio di ripescare il cadavere. Li immagina accorgersi del tiro che gli ha giocato e rimettersi in caccia.

Li immagina, in realtà, anche guardarsi con aria soddisfatta. Guardano la giacca a brandelli scendere pesantemente la corrente poi si girano ed interrompono l’inseguimento. Ma tanta fortuna è una cosa sulla quale è meglio non contare.

Corre a dorso nudo attraverso il bosco, salta un piccolo fossato e raggiunge un tronco cavo.

Prima di raggiungerlo lo assale un fortissimo rumore di latrati. Sente una risata fragorosa mentre la muta di cani lo assale.

 

Pianeta arsenale

Circa 132 ore, oltre cinque giorni e mezzo dopo la prima incursione, quando i sistemi automatici del gigantesco arsenale planetario sono già stati tutti riscritti, una nave kree esce dall’iperspazio ed inizia ad avvicinarsi al pianeta. I sistemi di difesa orbitale reagiscono prontamente, successive salve di missili si abbattono sulla superficie del pianeta, distruggendo gran parte delle centrali energetiche e gli arsenali periferici e lasciando enormi crateri radioattivi sui deserti rocciosi.

Contemporaneamente cannoni volanti in grado di distruggere enormi fortezze volanti iniziano a sparare sui satelliti difensivi circostanti, distruggendo gran parte del sistema orbitale. Ad un simile bombardamento le difese della superficie non possono non reagire.

Dalla nave orbitante Gamora si teleporta nell’hangar vicino a Warlock.

- Benvenuta - dice baciandola – avete ben 21 secondi di ritardo. -

I sistemi missilistici e i cannoni a terra, ignorando con criterio la nave kree, distruggono ogni residuo oggetto volante, non senza riportare delle perdite.

Gamora e Warlock salgono a bordo dell’incrociatore e i sistemi missilistici iniziano ad eliminare le restanti centrali energetiche e a bombardarsi l’un l’altro. Mentre l’incrociatore sale in orbita attorno al pianeta tutte le testate precedentemente attivate esplodono contemporaneamente e l’immensa flotta automatica, partendo all’inseguimento si schianta contro l’imboccatura del pozzo della centrale geotermica che costituisce la principale fonte energetica del fu arsenale planetario di Devos il Devastatore.

 

Fuori dall’orbita

Veder bruciare un pianeta dallo spazio, soprattutto un mondo privo di ossigeno, è uno spettacolo stupefacente.

Enormi crepe si allargano sulla sua superficie, già duramente provata dalle devastanti esplosioni.

Grandi laghi di magma che presto si trasformano in fiumi che si estendono su un territorio sempre più vasto, con impeto e velocità sufficienti a contrastare i rigori dello spazio aperto, ora che le devastazioni hanno allontanato gran parte della già sottile atmosfera del pianeta.

Per alcuni istanti, prima che il raffreddamento del magma costituisca una nuova, sterile, superficie su quel mondo già sterile, tutto il pianeta splende, quasi una stella in miniatura.

Mentre questo straordinario spettacolo è nelle sue prime fasi la nave kree entra in uno dei numerosi hangar del colossale incrociatore che, prontamente, esce dall’orbita e si avvia verso lo spazio esterno.

Viene intercettato da un uguale incrociatore di pattuglia tra i pianeti interni. Mentre gli schermi difensivi delle due astronavi vengono messi a dura prova dal numeroso armamentario, in grado di devastare una città in pochi minuti, Warlock e Drax lasciano la loro nave e si allontanano in direzioni diverse. Quando hanno raggiunto una distanza sufficiente partono alla massima velocità in direzione dell’incrociatore avversario.

Al devastante impatto gli schermi difensivi esplodono come una bolla di sapone e la nave, rimasta indifesa all’attacco dell’incrociatore della Guardia, deflagra.

Warlock e Drax rientrano nella loro nave che passa rapidamente nell’iperspazio.

- Il mondo arsenale di Devos è stato neutralizzato e noi ci siamo procurati i macchinari che ci servono. Ci attende, ora, la ricerca più difficile. -

 

Seguimos en combate

 

Di Adam Warlock Lui, Gamora, Pip, Drax e Dragoluna parlo già nella pagina della serie, oltre tutto li conoscerete meglio di me.

 

LEnclave:

Questorganizzazione di scienziati votati alla ricerca scientifica senza limiti volta al miglioramento dellumanità sta attraversando una profonda crisi.

Dopo che i loro tre successi (?) maggiori si sono rivelati altro dalle aspettative (Lui li ha quasi distrutti, giudicandoli indegni. Lei fuggita al loro controllo e ora anche al suo destino di generatrice [sic] e il progetto Crucible ha portato alla disintegrazione di uno dei capi e alla sparizione chissà dove di un secondo) lorganizzazione allo sbando più totale.

 

Intelligenza Suprema:

Questo computer biologico creato millenni fa dalla specie kree contiene i cervelli migliori della sua storia. È un organismo freddo e calcolatore i cui scopi sono spesso misteriosi. Dopo la guerra Kree-Shiar vinta da questi ultimi  prigioniero dei terrestri nella zona blu della Luna, posto piuttosto affollato ultimamente.

 

Super Skrull:

Uno dei nemici classici dei Fantastici Quattro. Limpero skrull, per vendicarsi delle interferenze del quartetto con i piani di invasione della Terra creò un super essere con i poteri di tutti i componenti del gruppo. Nella prima versione la fonte di energia era esterna ed essa veniva trasmessa a distanza al Super Skrull. Fu proprio questo punto debole che permise a Reed Richards di sconfiggerlo.

 

Skrull:

Originari del pianeta Skrullos, nel sistema Drox, nella galassia di Andromeda, gli skrull sono dei rettili umanoidi, con pelle e capelli verdi, orecchie a punta, mento rugoso e la capacità naturale di mutare la propria forma. Essi sono i devianti della loro specie, visitata al suo albore dai Celestiali, che fecero su di loro esperimenti genetici.

Sono una delle più antiche specie senzienti del cosmo Marvel. Il loro impero dura incessantemente da migliaia di anni, anche se ultimamente sono impegnati in una guerra civile, dovuta alla distruzione dellintera famiglia reale assieme a tutto il mondo capitale operata da Galactus.

 

Devos il devastatore

Questo tizio si è messo in testa la stupidissima idea che il modo migliore e più veloce per raggiungere la pace è lo sterminio di tutte le razze potenzialmente belligeranti.

Questo tizio, dopo essere stato raggirato da più o meno chiunque nelluniverso Marvel, si è perso nel sub-spazio grazie ad un altro cultore delle discipline intellettuali, tal Paibox, lo skrull supremo, che ha comunque dimostrato intelligenza e strategia bel superiore, tallonandolo, trasformato in uccello, fin oltre scudi altrimenti impenetrabili.

Ciò non toglie che un individuo con tali fini e un arsenale sconfinato è certamente pericoloso.

 

I Cotati.

Quando gli skrull scoprirono Hala, sulla sua superficie due erano le specie dominanti. I bellicosi kree, sostanzialmente umanoidi, divisi in due razze, una rosa, più pacifica e una blu e i Cotati, vegetali sostanzialmente pacifici.

Gli skrull scelsero di stringere rapporti con i Cotati e i kree blu, per tutta risposta sterminarono entrambi.

Un piccolo nucleo di Cotati, però, sopravvisse, sviluppò la telepatia e visse in clandestinità con l’aiuto di un nucleo di kree rosa che saranno poi conosciuti come i preti di Pama.

I Cotati iniziarono un piano plurisecolare che, attraverso la selezione di una Madonna Celestiale, avrebbe dovuto portare alla generazione di un Messia Celestiale. Ma questa è un’altra storia.

 



[1] Fantastici Quattro Marvel Italia n° 179

[2] Fantastici Quattro Corno nn° 63/64

[3] Troppo facile per inserire una nota, se proprio non ci riuscite scrivetemi.

[4] Vedi il crossover Guerra dei Mondi, qui su Marvel IT

[5] vedi il crossover The Infinity Gauntlet, Zona M n° 1/6 e il primo episodio di Warlock and the Infinity Watch in Zona M n° 8

[6] Dopo Tempesta nella Galassia, mi pare, in una quantità di albi troppo vasta perché mi metta ad elencarli, ma se qualcuno li ha già a disposizione possiamo sempre inserirlo in nota.

[7] Dopo L'Uomo Ragno n°12, di Mickey, con la partecipazione degli X-Men proprio qui su Marvel IT

[8] in Fantastici Quattro Star Comics n° 29

[9] Sempre in The Infinity Gauntlet (ma le informazioni dello skrull non sono accuratissime)

[10] In Fantastici Quattro Corno n° 13

[11] vedi Cap e i Vendicatori nn°8/9

[12] Dopo Tempesta nella Galassia in mano dell’impero Shi’ar

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